giovedì 29 marzo 2012

Per mantenere il sussidio di disoccupazione, si sega un piede e lo getta nel fornp




Secondo l’emittente austriaca ORF, un cinquantaseienne disoccupato, convocato dall’Ufficio del Lavoro per valutare la sua idoneità a un impiego, ha pensato bene di utilizzare una sega circolare per amputarsi un piedi e gettare l’appendice in un forno. Secondo la polizia di Mitterlabill, cittadina dell’Austria meridionale, l’uomo zoppicando e sanguinante ha poi chiamato i servizi di emergenza. Franz Fasching, capo della polizia locale, ha reso noto che quando gli ufficiali sono arrivati sul posto hanno rinvenuto l’uomo ancora cosciente ma che aveva perso molto sangue. Il piede è stato recuperato per provare un eventuale innesto dell’arto, ma le gravi ustioni subite non ne hanno permesso il riutilizzo


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Per mantenere il sussidio di disoccupazione, si sega un piede e lo getta nel fornodisoccupazione

scuolazoo.it

LA DONNA "AMICA" DEI LUPI: IL VIDEO COMMUOVE IL WEB

BARDU - I lupi le corrono incontro, come i più docili dei cagnolini, e la riempiono di baci e di coccole, festeggiandola alla grande e guaendo per la gioia. È l'incredibile e commovente reazione che gli animali, appartenenti a una delle razze più feroci al mondo, hanno riservato alla loro amica Anita, al suo ritorno nel grande parco Polar Zoo, nella valle di Salangsdalen, in Norvegia.

La donna aveva passato, a partire dal maggio 2008, due anni nell'immenso parco, socializzando con i lupi. La festa che questi gli hanno dedicato al suo ritorno, due mesi dopo l'addio, è stata immortalata dalle telecamere. Si resta veramente sorpresi a vedere i lupi norvegesi, che sono in grado di abbattere e sbranare un animale pesante anche il doppio rispetto a loro, comportarsi come un cagnolino d'appartamento, quando si rientra la sera.






leggo.it





È UBRIACA, SI SPOGLIA E 'POMICIA' CON L'ALBERO - GUARDA IL VIDEO




MIAMI - L’Ultra Music Festival 2012 è il classico appuntamento dove ascoltare musica e sbronzarsi con gli amici. Capita quindi a chi è rimasto sobrio di vedere scene davvero inusuali e molto spesso, come in questo caso, assai apprezzate. Una ragazza, che deve aver esagerato con i Cuba Libre, scambia un albero per il suo ragazzo e si lascia andare ad effusioni molto spinte.


LEGGO.IT






VIOLENTAVA LE PAZIENTI ADDORMENTATE, MEDICO ANESTESISTA RADIATO DALL'ORDINE

Confermata dalla Cassazione la pesante sanzione disciplinare della radiazione dall'Ordine dei medici per un medico anestesista, il dottor Paul Senesi (44 anni), condannato con patteggiamento per aver «indotto a subire atti sessuali» due sue pazienti in stato di semi incoscienza per l'anestesia totale non ancora smaltita. 
Senza successo, il camice bianco ha contestato - innanzi alla Suprema Corte - l'espulsione decretata dalla Commissione sanitaria centrale nel luglio 2010, a conferma del provvedimento di rimozione emesso dall'Ordine dei medici di Roma nel 2009. Il giudizio disciplinare era stato aperto nei confronti di Senesi per due addebiti di violenza sessuale. Il primo, «per avere, il 17 aprile del 2004, in qualità di anestesista, al fine di soddisfare la sua libidine, indotto la paziente signora ... a subire atti sessuali, abusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della stessa». 
Il secondo, «per avere, il 15 aprile 2004, in qualità di anestesista, abusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della paziente signora ..., che si trovava in stato di semi incoscienza dovuta alla recente anestesia generale non ancora del tutto smaltita, indotto a subire atti sessuali». 
Senesi era stato sanzionato anche per il «comportamento palesemente ostruzionistico» tenuto nel corso dell'istruttoria disciplinare durante la quale la sua condotta era stata «gravemente lesiva della propria reputazione e della dignità della classe sanitaria».



leggo.it

MUORE A 14 ANNI PER UNA GARA DI SURF. AUSTRALIA SCONVOLTA PER MATT -

Matthew Barclay, morto a 14 anni

SIDNEY - E' morto a soli 14 anni, durante una gara, mentre faceva ciò che amava, il surf. Ha perso la vita nell'Oceano Pacifico Matthew Barclay, membro del club di surf Maroochydore, che durante una gara per surfisti under 15, ieri pomeriggio, è scomparso in acqua, per poi riaffiorare soltanto oggi. 
La gara si svolgeva sulla spiaggia Kurrawa, pochi chilometri a nord di Brisbane: Matthew è il terzo a morire dal '96, il secondo negli ultimi tre anni. La sua morte ha sconvolto l'Australia, che si chiede come sia possibile morire facendo surf. 
Matthew, una vera promessa, aveva conquistato due medaglie d'oro nei campionati juniores del Queensland, solo due settimane fa.




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ROMA, CADAVERE DI UN BIMBO NEL TEVERE. "FORSE È IL PICCOLO CLAUDIO"



ROMA - Il corpo di un bimbo riaffiora nel Tevere, restituendo la vittima di un delitto per il quale nessuno riusciva finora a rassegnarsi. Quasi sicuramente è il piccolo Claudio, il bambino di 16 mesi gettato da suo padre lo scorso 4 febbraio a Roma da un ponte nelle acque gelide del fiume. Il Tevere lo ha 'cullato' per 15 chilometri. 
Poi il ritrovamento a Fiumicino. I primi ad avvistare il corpo oggi, al molo del Circolo tre Nodi di Fiumicino, sono stati due ragazzi romani che rientravano dopo essere usciti in barca a pescare. Da allora l'unico interrogativo che sembra avere già una risposta è l'identità certa del cadavere, che potrà essere fornita solo dall'analisi del Dna. 
Verso le 14.30 i due, mentre attraccavano, hanno visto il corpicino incastrato nella testa del molo. Il braccio era ben visibile. Sul posto è arrivata la polizia, il 118 e i vigili del fuoco, che con i sommozzatori hanno recuperato il bimbo, in avanzato stato di decomposizione e incagliato su un galleggiante per l'attracco dei battelli. Ora l'analisi del Dna gli restituirà l'identità. Ma è quasi certo, da una prima analisi del corpo e dei vestiti, che possa trattarsi di Claudio. 
Suo padre, Patrizio Franceschelli, un romano di 26 anni con un precedente per spaccio, gettò nel Tevere il figlio, dopo averlo strappato ai familiari della ex compagna, che quel giorno era ricoverata in ospedale per le botte che aveva ricevuto da lui in un precedente litigio. 
Lo aveva portato via dalla nonna e dalla zia, incinta, spostandosi di poche centinaia di metri sulla neve e lanciandolo da ponte Mazzini. In quel luogo ci sono ancora fiori e tante dediche. E la mamma di Claudio ancora non si dà pace. «Rivoglio mio figlio», ripete. La notizia del possibile ritrovamento le è stata data dalla psicologa che la segue costantemente, poi è scoppiata nell'ennesimo pianto.
La donna si trova assieme ai suoi familiari in un antico comprensorio nella zona di Trastevere. «Spero ancora che non sia lui. Nutro ancora la speranza che anche tra tre o quattro anni possa bussare alla porta di casa e rivederlo cresciuto», dice dall'uscio di casa Rita Maccarelli, la nonna del piccolo Claudio. «Mi è stata chiesta la marca del pigiama che indossava, sulla quale c'era anche l'immagine di un trenino e gli orsacchiotti. Proprio alcuni giorni fa l'ho sognato: era con mio fratello e si trovava sotto la neve con la testa abbassata. I fiocchi si scioglievano sul suo corpo, poi ha alzato lo sguardo e ha fatto un sospiro di sollievo come se si fosse liberato». Poi un pensiero va al padre omicida: «Quell'uomo è sempre stato violento, ma mia figlia lo aveva amato. Adesso vogliamo giustizia».
E per uno strano caso dopodomani sarà celebrata nella chiesa del quartiere una messa in ricordo del piccolo Claudio. Lo annunciano alcuni volantini affissi nei pressi dell'abitazione della giovane, nei quali è ritratta l'immagine con gli occhioni azzurri di Claudio e una dedica: «E il Tevere, dolce, ti culla da vero padre». Il fiume ha smesso di dondolarlo. Adesso è come se Claudio dormisse.


leggo.it

mercoledì 28 marzo 2012

Il matrimonio del tifoso: niente marcia nuziale, c'è l'inno della Champions

















Se sposi un amante del calcio la classica marcia nunziale può passare in secondo piano. Lo sa bene Neus, la sposa spagnola protagonista di questo video, che ha organizzato una sorpresa per il suo marito-tifoso Marcos. In una chiesa di Sant Boi de Llobregat, in Spagna, il coro ha ricevuto un ordine ben preciso: cantare l'inno della Champions League. Lo sposo apprezza l'idea. E il coro si guadagna una standing ovation da parte degli invitati. Ironici i commenti su YouTube, dove il filmato sta diventando virale. "La sposa ha per caso una sorella?" chiede l'utente mariosilard.

larepubblica.it





domenica 25 marzo 2012

"BIMBA LUPO": 12ENNE DA GUINNESS, È LA PIÙ PELOSA DEL MONDO - GUARDA LE FOTO

BANGKOK - L'hanno chiamata "ragazza lupo" o "faccia di scimmia", ma Supatra Sasuphan, la bambina più pelosa del mondo, non si è lasciata abbattere dalle prese in giro dei compagni di scuola. Infatti la 12enne è una delle studenti più brillanti della sua scuola di Bangkok e nonostante la sua condizione le provochi spesso situazioni sgradevoli, dice di essere felice di essere una detentrice di un Guinness dei Primati. Il suo volto è ricoperto per intero di capelli a causa di una rara malattia genetica, conosciuta come sindrome di Ambras, che colpisce soltanto 50 persone in tutto il mondo. Ci sono documenti su questa sidrome fin dal Medioevo, quando le persone affette da questa malattia erano etichettate come "lupi mannari". La folta peluria cresce non soltanto sul volto, ma anche su orecchie, collo e schiena; neanche l'intervento con il laser riesce ad arrestarne la crescita.  Mentre la maggior parte delle persone colpite dalla sindrome di Ambras vengono derise e allontanate, Supatra è stata accettata dalla sua comunità e da quando è diventata una dei personaggi più celebri della Cina, sono diminuite anche le frasi di scherno nei suoi confronti. «Da grande voglio diventare un medico - dice Supatra - per aiutare e curare le persone».

 

leggo.it

PADRE E FIGLIO DIVENTANO SPACCIATORI: "SIAMO RIMASTI DISOCCUPATI"

ROMA - Ai poliziotti che li hanno arrestati si sono giustificati dicendo che «rimasti senza lavoro si erano messi a spacciare» Da un pò di tempo, gli agenti del reparto Volanti della Questura, diretti dal dr. Eugenio Ferraro, durante il servizio di pattugliamento nella zona di Monteverde, avevano notato un auto di media cilindrata, percorrere più volte le strade del quartiere.
Insospettiti, nel pomeriggio di ieri, dopo aver visto l'occupante del veicolo impegnato in quello che poteva
sembrare uno scambio di «soldi-droga», hanno deciso di fermarlo per un controllo. Dopo averlo identificato, i poliziotti hanno chiesto all'uomo se detenesse della sostanza stupefacente all'interno dell'autovettura, ma lui ha negato.
Poi, messo alle strette, il sospettato ha cominciato ad assumere un atteggiamento collaborativo, spiegando
agli agenti che a causa della perdita del lavoro si era messo a spacciare assieme al figlio. Spiegava inoltre, che mentre il figlio si occupava dello spaccio ricevendo i «clienti» a casa, lui effettuava le consegne a domicilio servendosi della macchina.
A questo punto i poliziotti sono andati a casa del soggetto per procedere alla perquisizione domiciliare trovando e identificando anche il figlio che, nella speranza di evitare una verifica approfondita, spontaneamente consegnava agli agenti un piccolo involucro in cellophane contenente alcuni grammi di
cocaina. Ma la strategia del giovane non ha avuto i frutti sperati. Gli inquirenti, continuando nella perquisizione hanno sequestrato all'interno della camera da letto in uso al padre, tre involucri contenenti polvere bianca, un bilancino di precisione, denaro contante, sostanza per il taglio e materiale per il confezionamento.
Nella stanza del ragazzo invece, sono stati recuperati e sequestrati 36 semi di marijuana, due «pezzi» di
hashish, altro materiale per il confezionamento e un'agenda con appuntati nomi e cifre riconducibili alla
contabilità dell'attività di spaccio. Sequestrati anche 3 telefoni cellulari di cui i due non hanno saputo fornire spiegazione, sicuramente usati da qualche acquirente, come merce di scambio per acquistare lo stupefacente. I due, R.L. e D.L., romani, rispettivamente di 53 e 22 anni, al termine degli accertamenti sono stati arrestati per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente e sono ora a disposizione dell'Autorità Giudiziaria in attesa di processo.



LEGGO.IT

Il “bunga bunga” diventa gioco di carte


L'anteprima mondiale di 'Collapsible', che rivive la tragedia del Titanic, con i passeggeri che devono tentare di mettersi in salvo. 'Piombo', un gioco narrativo incentrato sulle vicende storiche degli anni Settanta e Ottanta, di Roma legate alla Magliana. Ma soprattutto 'Bunga Republic', gioco di carte che fa il verso al 'Bunga bunga', ideato dall'associazione senese Finestre Culturali. Sono le novità principali di 'Play', il Festival del Gioco in programma fino domani a ModenaFiere. Sessanta i tornei in programma, tra cui i campionati nazionali di Sudoku, di Risiko e Cornhole, e quelli col nuovo 'Lego Games Star Wars'. Novità del 2012 è anche la grande area 'Sci-fì dedicata a Gundam. Allestiti poi percorsi Kids, Mini e Maxi per avvicinare al mondo del gioco curiosi, potenziali appassionati e famiglie. Nei padiglioni fieristici oggi hanno preso il via laboratori per realizzare piccole costruzioni, giochi organizzati dall'Istituto Storico di Modena, quelli da tavolo, tridimensionali e videogames. Domani, dalle 9 alle 19, si giocherà una delle più grandi partite di miniature che coinvolgerà oltre 45 giocatori per un 'Warhammer 40.000'. Da mattina a sera i giocatori si sfideranno in un mondo futuristico, nel quale i difensori dell'umanità combattono contro alieni, traditori e demoni. Per tutto il pubblico di Play ci sarà la possibilità di dipingere le miniature seguendo i consigli di Games Workshop che ha lanciato nuovi colori. I bambini invece hanno tutto per loro il padiglione B, con un immenso Dart Fener realizzato in mattoncini Lego. E sempre da Lego si susseguiranno domani per i più piccoli i tornei dei nuovi Lego Games. Sempre per gli ospiti più piccoli un immenso tappeto Twister invita alle evoluzioni più ardite. Sempre domani, alle 15, Cosplayer nella sala dei 400: meeting di doppiaggio con Ivo De Palma, per imparare ad improvvisare nell'arte del doppiaggio di manga, cartoni animati.
 
NonCiPossoCredere

La "Grande Moto" da Guinness


REGGIO EMILIA - È entrata nel Guinness dei primati percorrendo 145 metri la Grande Moto diFabio Reggiani, alta cinque metri e lunga dieci, pesante quattro tonnellate e mossa da un motore General Motors 5700. Poco prima delle 16 ha superato la prova, nell'area della ditta Dieci di Montecchio Emilia: la Grande Moto 'made in Reggio Emilià avrebbe dovuto percorrere almeno 100 metri per entrare nel Guinness, battendo l'attuale record detenuto da uno statunitense con una moto lunga sei metri e alta tre. Ed è andata anche oltre: ne ha percorsi 145. E lo ha certificato la Polizia municipale della Val d'Enza. Tutto in regola. Una gran folla ha voluto assistere all'evento, anche i sindaci di Montecchio e della vicina Bibbiano, dove vive e lavora Reggiani. «Ora che abbiamo fatto il Guinness sono più tranquillo», ha commentato Reggiani, alquanto emozionato dopo aver percorso i 145 metri: «Missione compiuta», ha aggiunto. «La moto - spiegano gli organizzatori dell'evento - è stata costruita a tempo di record in cinque mesi da uno staff di quattro appassionati che ha lavorato quindici ore al giorno. Ogni pezzo è stato creato artigianalmente con tecniche speciali e vi si può trovare un altissimo livello di rifinitura della verniciatura e dell'aerografia, nella quale la Reggio Design è qualificata. Le dimensioni impressionanti sono mutuate esattamente da quelle di un normale chopper, le moto dalle lunghe forcelle, però in scala 6 a 1». Al motore Gm, è accoppiato un cambio automatico Buik con pneumatici di 2,2 metri di diametro per un metro di larghezza e del peso di 1.200 chili.



 


leggo.it

VASCO E IL SESSO: "BELLO QUANDO LE DONNE STANNO FERME" - VIDEO

Torna Vasco su YouTube con un nuovo "clippino", come li chiama lui. Stamattina il Blasco s'è messo un paio di occhiali sicuramente eccentrici e ha acceso la telecamera per dire la sua sul sesso. Posizioni preferite, prima di tutto, e poi una considerazione alla Vasco: "Le donne una volta stavano ferme quando si faceva sesso, adesso si muovono troppo e non è un bene perché spesso non vanno con il ritmo dell'uomo". 



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RECORD a Pisa, collegamento ad Internet in fibra ottica da 1Terabit/s


Fibra Ottica
I ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, hanno annunciato un nuovo record raggiunto dai loro laboratori sulla velocità di trasferimento dati in fibra ottica.
Con l’appoggio del Laboratorio Nazionale di Reti Fotoniche del CNIT (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni) e grazie anche alla collaborazione con il colossoEricsson, sono riusciti infatti a trasmettere dati tramite una connessione a fibra ottica con una velocità pari a 1000 gigabit per secondo, equivalenti a 1Terabit/s.

Nonostante però l’importante record sia stato fissato in Italia, con apparecchiature progettate e costruite interamente nel Bel Paese, il tutto è stato messo a segno solo dopo una serie di test effettuati in Spagna grazie alla disponibilità dell’operatore Telefonica, che con questa velocità è riuscito a coprire una raggio di 300 km, attestando la veridicità del tutto.
La presentazione del record, poi, è stata fatta subito dopo a Los Angeles, all’importante eventoOptical Fiber Communication Conference and Exposition and the National Fiber Optic Engineers Conference. Secondo quanto considerato, la messa in atto di una tecnologia così avanzata per ciò che concerne le connessioni ad internet, porterebbe benefici non solo agli utenti, ma anche agli operatori telefonici che vedrebbero costi ridotti e minor manutenzione.

“Ho l’undicesima di seno, la mia vita e’ un incubo”


Molte donne ricorrono alla chirurgia estetica per avere un seno grande, Stephanie Fox vorrebbe ridurlo. Perché la vita della 21enne di Glasgow, racconta lei stessa al Sun, è diventata praticamente un incubo, a causa della sua 11esima abbondante: difficile trovare un ragazzo, difficile mantenere le relazioni (la storia con l'ex si è deteriorata a causa delle attenzioni che la ragazza riceveva), difficile schivare le malignità delle altre donne, che la etichettano come una rifatta, quando va bene, o come una pornostar. Per non parlare dei problemi alla schiena, delle difficoltà nello sport, dell'impossibilità di comprarsi un bikini per prendere il sole"Molte donne vogliono grandi seni – si sfoga la ragazza -, ma in realtà è un incubo. I ragazzi non mi guardano mai in faccia. Qualcuno si vuole fare le foto con me, come fossi un fenomeno da vetrina. Molti provano addirittura a toccarle, e i miei amici quando esco devono farmi da guardia del corpo". E ancora: "Le donne mi guardano sempre male, malignano sulla falsità delle mie tette, che invece sono totalmente naturali. Io cerco di sorridere sempre, ma a volte è doloroso".
Per non parlare delle relazioni con gli amici e con i ragazzi. "Le donne possono essere molto gelose, per questo per me avere amici maschi sta diventando sempre più difficile. Anche le storie d'amore subiscono l’influenza dei miei seni: il mio ex mi ha lasciato perché non sopportava i continui sguardi degli altri ragazzi ed è difficile trovare qualcuno in queste condizioni: sono tutti ossessionati dal seno, è raro che qualcuno riesca a guardare oltre".
Stephanie poi racconta di come qualsiasi esercizio fisico sia diventato proibitivo, anche a causa dei tremendi dolori alla schiena. Di come ha dovuto, nonostante numerosi tentativi di ovviare, anche con il doppio reggiseno per "fermare" i seni, di fatto rinunciare alla palestra, che pure è una sua passione. E anche in spiaggia i problemi non mancano, ovviamente: "Trovare un bikini è impossibile. Nessun modello mi si adatta".

NonCiPossoCredere


Cina: stop ai trapianti d’organi dai condannati a morte



 
Ci vorranno dai tre ai cinque anni, ma poi forse la Cina abolirà la pratica di prendere gli organi per itrapianti dai condannati a morte. La decisione annunciata dal viceministro alla salute Huang Jiefu non prenderebbe le mosse da intenti umanitari: il motivo di vietare in futuro il trapianto di organi dagli occupanti il braccio della morte delle carceri cinesi nascerebbe dalle cattive condizioni di salute di molti di loro. Il viceministro, infatti, ha spiegato che «il tasso di infezioni batteriche negli organi dei condannati a morte è di solito molto alto e questo comporta che a lungo termine il tasso di sopravvivenza dei pazienti con organi trapiantati in Cina è al di sotto della media di altri paesi». La mossa di Huang però prevede che le autorità cinesi approvino una nuova legge e un nuovo regolamento per il trapianto di organi.
Finora, i detenuti condannati alla pena di morte costituiscono i due terzi del donatori di organi nel paese. Una cifra molto alta non solo in percentuale: anche se i dati ufficiali non si conoscono, secondo organizzazioni che si battono per i diritti umani, in Cina si eseguono ogni anno dalle 4.000 alle 8.000 condanne a morte. I condannati, secondo alcuni studi di queste organizzazioni, vengono costretti a dare il loro consenso all'espianto, necessario in base alla legge cinese. Ma questo consenso estorto comunque non è sufficiente a sopperire alla richiesta di organi. Stime del ministero della salute di Pechino dicono che ogni anno sono circa 1,5 milioni i cinesi che aspettano un trapianto di organi ma solo 10.000 lo ottengono. Su oltre 300.000 pazienti che necessitano di un trapianto di fegato, dall'inizio dell'anno ci sono stati, secondo dati pubblicati dal Peoplès Daily, solo 546 trapianti, con la conseguenza che molti muoiono nell'attesa. Secondo altri dati, per ogni organo che viene donato, in Cina ci sono 150 persone che necessitano di un trapianto.
Inoltre, come fa notare l'agenzia Nuova Cina, il fatto che i massimi organi giudiziari cinesi abbiano chiesto una riduzione nell'applicazione della pena di morte, comporta il fatto che naturalmente diminuiscano i donatori. Per questo Huang Jiefu ha auspicato un nuovo regolamento. Nel 2007 il governo cinese ha emanato una legge che regolamenta la donazione, vietandola da vivi (se non consanguinei in determinate occasioni) e vietandone la vendita. Dall'anno scorso, chi prende la patente può indicare se è disposto alla donazione in caso di morte. Rimuovere organi, soprattutto da giovani, è un reato paragonato all'omicidio. Il mercato nero è sempre molto diffuso, alimentato soprattutto dalla crisi di questi mesi. Ma non solo: è dell'anno scorso la notizia che un ragazzo aveva messo in vendita il rene per comprarsi l'ultimo modello di iPad. Il viceministro ha detto che un nuovo protocollo viene testato in 16 delle 31 province cinesi, diffondendo maggiormente la cultura della donazione. Ma si trovano difficoltà legate soprattutto alle credenze e alle tradizioni cinesi, oltre al fatto che in molti posti soprattutto rurali, molti medici fanno fatica, per l'opposizione dei parenti, a suggerire la donazione.

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