giovedì 22 marzo 2012

Agente della dogana inserisce la moglie nella lista dei ricercati per terrorismo




Un impiegato della sezione immigrazione ha tentato di inserire il nome della moglie nella lista dei sospettati per terrorismo.
Ha usato il suo accesso alla sicurezza del database e ha incluso la moglie nell’elenco delle persone a cui non è consentito volare in Inghilterra perché la loro presenza nella nazione è vista come “pericolosa”.
Il risultato è stato che la donna non è stata in grado, per 3 anni, di tornare in Gran Bretagna dopo un viaggio in Pakistan che l’aveva portata a visitare la propria famiglia e visitare il paese.
Il misfatto non è stato controllato e scoperto finché l’impiegato non è stato selezionato per una promozione e il nome della moglie è stato trovato nella lista dopo una serie di controlli incrociati. L’ufficio britannico ha confermato che l’impiegato è stato licenziato per cattiva condotta.
L’incidente ha fatto però nascere nuove domande circa i livelli di efficienza e di sicurezza dell’Agenzia delle dogane britannica, un’organizzazione nata circa 3 anni fa proprio per cercare di controllare i flussi di immigrazione nel paese.
Si sono mosse critiche di basse performance dai Parlamentari e sono tornati alla luce altri incidenti, come quello successo più di un anno fa quando un immigrato clandestino è riuscito a scappare attraverso il Tunnel della Manica, nascondendosi in un bus che trasportava proprio lo staff dell’Agenzia della Dogana.
Un portavoce ha dichiarato: “Ci aspettiamo livelli molto più alti di sicurezza. Dobbiamo reagire in maniera più attiva e punire tutti i comportamenti dello staff che pensano di poter abusare della propria posizione.
In estreme e rare occasioni, quando capitano queste cose, dobbiamo essere in gradi di prendere decisioni forti e definitive”.
L’impiegato punito aveva come compito il controllo della lista dei nomi considerati pericolosi per l’immigrazione.
La moglie aveva deciso di viaggiare in Pakistan per visitare la famiglia, ma quando ha tentato di rientrare in Inghilterra non le è stato permesso di salire sull’aereo. Sia la compagnia aerea che l’ufficio immigrazione si sono rifiutati di spiegarle il perché. È stata così costretta a rimanere in Pakistan per 3 anni, finché l’azione del marito non è stata scoperta e punita.
Prima che l’impiegato fosse promosso ad una posizione superiore, sono stati condotti alcuni approfondimenti ed è stato trovato il nome della moglie nella lista da lui gestita, con grandissima sorpresa da parte dello staff di sicurezza.
Interrogato, l’uomo ha confessato la sua azione ed è stato licenziato.

NonCiPossoCredere

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