lunedì 12 marzo 2012

‘Facciamo sesso!’ E dà il numero della rivale


Scopre che il suo fidanzato la tradisce. E scopre anche con chi. Riesce ad avere il cellulare della rivale e la chiama più volte. Le parolacce, gli insulti sono reciproci. Scattano anche le denunce. Poi quando tutto sembra tornare alla normalità la “tradita”, consuma la sua vendetta. Entra in una chat e si registra con un nickname esplicito e volgare, fingendo di essere l’altra. Intrattiene, con i suoi interlocutori, dialoghi a sfondo sessuale e li invita a richiamarla su un numero di cellulare: quello della rivale. Non occorre avere molta fantasia per immaginare le conseguenze. La rivale viene tempestata di telefonate oscene con richieste di prestazioni sessuali. Quelle stesse che la “tradita” aveva promesso, facendo il nome dell’altra.
Quest’ultima risponde di non essere lei la persona che vanno cercando, ma gli interlocutori hanno il suo numero di telefonino. E il suo nome. Esasperata dalle molte chiamate che si accompagnano a proposte sempre più perverse, sapientemente alimentate, decide di rivolgersi alla polizia postale. Gli agenti si mettono al lavoro e, in breve tempo, risalgono all’Ip, al numero telefonico corrispondente e all’intestataria, ovviamente denunciata. Tutto ciò accadeva nell’estate di sei anni fa.
Ieri mattina la prima udienza del processo che è stato rinviato all’estate. Sotto accusa una donna di 39 anni. Difesa dall’avvocato Cristian Pasolini, deve rispondere dei reati di diffamazione, minaccia, falso e sostituzione di persona.
Non è la prima volta che qualcuno, in rete, si sostituisce a un altro per vendetta. È abbastanza recente il caso di una ragazzina che con l'aiuto di alcuni amici ha creato su Facebook il falso profilo di una coetanea, “colpevole” di averle portato via il fidanzatino. E su quel profilo un nutrito gruppo di ragazzi si è sfogato alla grande, con insulti e minacce. La giovane, che ha sedici anni e abita nell’hinterland, è stata individuata dalla polizia postale di Mantova e denunciata al tribunale dei minori. E con lei anche gli amici che hanno partecipato al “linciaggio” informatico. A subire gli attacchi sconsiderati della ragazzina una coetanea. Frequentavano due scuole diverse, ma entrambe in città. La vendetta della ragazza era scattata quando si è vista portar via il fidanzatino.
È stato a quel punto che ha pensato di creare su Facebook un profilo con il nome, il cognome e la foto della sua rivale. Da quel momento in poi su quella pagina si erano riversati gli insulti più feroci. E tutto questo accadeva all'insaputa della vittima.

NonCiPossoCredere

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