Twitter non è un social unico: è uno, nessuno, centomila. In 140 caratteri si possono comunicare poesie, pensieri, programmi politici.
GQ ha deciso di analizzare dieci twittatori più o meno seriali: scopriteli
Da Fiorello a Jovanotti, passando per la Satta e Monti. Twitter non è un social unico: è uno, nessuno, centomila. C'è chi lo usa come un blocknotes, chi come un diario fotografico. In 140 caratteri si possono comunicare poesie, pensieri, proclami politici. GQ ha deciso di analizzare dieci twittatori più o meno seriali e ha scoperto che di social non ce n'è uno solo. Intanto Biz Stone,fondatore di Twitter avverte: «Stare molte ore su Twitter non è salutare».
Alla luce del traguardo dei 500 milioni di followers, il papà dei cinguettii si rivolge ai twitter-addicted che passano sino a 12 ore davanti allo schermo. «Ritengo molto più utile che ognuno vada sul social, cerchi e sia soddisfatto per ciò che ha trovato». Un invito ad abolire la mania compulsiva da social che, probabilmente servirebbe anche ad alcuni dei twittatori da noi analizzati. Intanto alla twitter-mania dilagante si aggiunge un nuovo, eminente utente: Papa Ratzinger.
Non si tratterà di un profilo gestito da lui in persona, ma verranno trasmessi gli Angelus e i suoi discorsi più importanti. A spiegare la scelta a Radio Vaticana l'arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del potificio consiglio. «Crediamo che i giovani abbiano una capacità di risonanza molto grande: il tweet può essere riformulato, ridistribuito, rilanciato, disseminato - ha detto Celli - allora, direi che questo richiama l'immagine del vangelo: il piccolo grano di senape che, sparso sul terreno, produce arbusti dove anche gli uccelli del cielo possono riposare. Ecco, il nostro desiderio era questo: far si che utilizzando le nuove tecnologie il messaggio del Papa per laquaresima potesse risuonare ampiamente, potesse pervenire al cuore dei giovani».
fonte gq.it
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