
L'OPERAZIONE CONTRO IL TRAFFICO INTERNAZIONALE DI DROGA Quella conclusa questa mattina dai carabinieri è stata un'operazione lunga e «molto complicata» a causa della quantità e l'esperienza dei malviventi coinvolti. I quali, al telefono, erano soliti chiamarsi con nomignoli, utilizzare schede telefoniche di comodo e trattare le questioni più importanti solamente faccia a faccia. L'indagine è nata cinque anni fa da uno stralcio di una precedente operazione della Dda di Napoli su un omicidio di camorra. Tramite intercettazioni telefoniche, appostamenti e prolungati accertamenti di tipo tecnico, gli investigatori sono riusciti a individuare i canali di rifornimento e smistamento della sostanza, che partiva dal Sudamerica, in particolare dalla Colombia, e arrivava in Europa seguendo da un lato la pista spagnola e dall'altro quella balcanica. È emerso in questo modo il ruolo di Giulio B., arrestato nel 2007 dopo aver trasportato oltre 200 chili di cocaina dalla Mauritania alle Isole Canarie pilotando egli stesso un idrovolante, e quello del latitante serbo Jacov K., referente a Milano di un'organizzazione criminale di Belgrado. Il sodalizio serbo-montenegrino si proponeva come una vera e propria agenzia di servizi, facendosi carico del trasporto e la logistica, con tutti i rischi del caso, e attirando anche l'attenzione della criminalità organizzata pugliese. Il gruppo proponeva inoltre prezzi concorrenziali e sostanza purissima, dal principio attivo tra il 98 e il 99%. In più di un'occasione sono stati sequestrati panetti avvolti in palloncini colorati e poi nel cellophane per eludere i controlli. Notevole anche la disponibilità economica dei narcotrafficanti, come testimoniato da un sequestro pari a 200mila euro e dalle intercettazioni, in cui gli indagati parlavano di milioni di euro come se fossero poca cosa. I malviventi non disdegnavano nemmeno il traffico di eroina e hashish, oltre alle rapine e ai furti. Complessivamente nelle ultime ore sono state eseguite 45 misure cautelari, in buona parte nei confronti di italiani, e 32 perquisizioni domiciliari. L'indagine ha portato inoltre a deferire un totale di 150 persone.
leggo.it
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